Dobbiamo premettere che non conosciamo personalmente il nuovo Sindaco e non sapevamo nulla di lui finché non è diventato il primo cittadino di Modica battendo di netto gli avversari. La nostra ignoranza (della quale ci riconosciamo colpevoli) del suo background politico ci ha fatto pensare che o era un ipnotizzatore di masse oppure aveva in precedenza dimostrato ai cittadini che lo avevano votato delle capacità che lo avevano fatto grandemente apprezzare. Oggi osserviamo attentamente il suo operato, che sosterremo o criticheremo a seconda di convinzioni più oggettive possibile. Non ci stancheremo mai di ripetere che siamo esseri umani, quindi possiamo essere influenzati nel nostro giudizio dal nostro stesso modo di essere, ma, in ogni caso, c’impegniamo con tutte le nostre forze a non essere schiavi di preconcetti, anche se i preconcetti spesso dipendono semplicemente da un determinato modo di pensare. Quest’impegno appartiene a tutti coloro che scrivono su questo giornale, per questo hanno la libertà di esprimersi a seconda del proprio pensiero, senza essere legati a una direttiva editoriale, perché riteniamo che, se seguissimo tutti la stessa linea di ragionamento, daremmo un’informazione monca, quindi inutile. Proprio per questa molteplicità di vedute può accadere che un medesimo fatto o un medesimo comportamento venga interpretato da persone diverse in maniera diversa. Nel caso del nuovo Sindaco (come di qualsiasi altro sindaco passato o futuro), l’analisi delle sue scelte può essere filtrata attraverso le convinzioni ideologiche di chi scrive. Riteniamo che pure queste debbano essere rispettate, anche se, alla luce dell’alleanza governativa Pd-Pdl, ci sembra che le ideologie in Italia più morte di così non possano essere, pertanto chi scrive preferisce vedere i governanti come persone che operano bene o male anziché come prodotti del partito che li appoggia. Ecco, “appoggia”. Ieri avremmo detto il contrario, perché ieri credevamo che fossero le persone a identificarsi nei partiti.
Ma torniamo al nuovo Sindaco. Si è presentato con piglio energico mostrando tutte le intenzioni di rivoluzionare la città di Modica. Se riuscirà a migliorarla ci genufletteremo a lui come davanti alla Madona di Lourdes, visto che è un compito nel quale decine di sindaci passati non sono riusciti anche se ci hanno provato, realizzando anche qualcosa ma fallendone miseramente altre. Per ora guardiamo che fa. Fin dalle sue prime mosse, abbiamo colto l’intenzione di velocizzare le procedure burocratiche che bloccano la possibilità di operare non solo a Modica ma in tutta Italia. Di sburocratizzazione si parla, a livello nazionale, da anni, ma ancora non si è fatto nulla. Il sindaco Abbate sembra voler procedere in tal senso come uno schiacciasassi. Ottimo, però gli raccomandiamo di fare attenzione perché, anche se un sindaco oggi ha poteri molto più ampi che in passato, anche lui deve rispettare delle norme, dei procedimenti da seguire, e il non farlo potrebbe portare nocumento a lui e, di riflesso, alle operazioni in tal modo effettuate. Pensiamo all’intervento di pulitura di Marina di Modica, molto apprezzato dai fruitori di questa località balneare, del quale però la collega Carmela Giannì proprio su questo giornale sottolineò i rischi. Nemici in città ne ha tanti (come ne ha sempre qualsiasi sindaco o anche semplice rappresentante delle istituzioni per il solo fatto di essere un personaggio pubblico), nemici che possono essere tali perché di contraria parte politica o semplicemente di idee o, più semplicemente ancora, perché scossi dal mutamento di una staticità alla quale erano ormai abituati. Per questo gli auguriamo di riuscire a essere concreto, come ci sembra voglia essere, senza però travalicare i limiti del suo mandato, perché, se davvero riuscisse a fare qualcosa di buono per questa città, questo qualcosa non vada poi distrutto da un cavillo burocratico.