Siamo arrivati a Natale. Con un percorso pieno di difficoltà siamo riusciti ancora una volta a sopravvivere alle innumerevoli difficoltà. Secondo il Centro Studi di Confindustria pare che la recessione sia finita, ma i suoi effetti sembra che dureranno ancora. A lanciare l’allarme è proprio la struttura della Confindustria, la quale afferma che “l’Italia ha subito un grave arretramento ed è diventata troppo fragile anche sul fronte sociale. Infatti il nostro Paese si presenta all’inizio del 2014 con pesanti danni commisurabili solo con quelli di una guerra”. E i dati parlano chiaro. Dall’inizio della crisi, e cioè da dicembre del 2007, si sono persi un milione ed 810mila unità di lavoro equivalente a tempo pieno. Purtroppo ad oggi le persone a cui manca lavoro in maniera parziale o totale sono 7,3 milioni, due volte la cifra di sei anni fa. Con questi scenari diventa sempre più difficile il lavoro del Presidente del Consiglio Letta, e del suo Governo, che sta cercando, con una serie di provvedimenti, di arginare le grosse falle del sistema e tutti ci auguriamo che ci riesca. Comunque è indispensabile non scoraggiarsi e tutti insieme risalire la china.
Dopo queste brevi considerazioni cerchiamo di fare il punto su alcune disposizioni che entreranno in vigore dal 2014.
Il tasso d’interesse legale scenderà all’1% a far data dal primo gennaio 2014. Ricordiamoci che fino al 31 dicembre prossimo il tasso applicato è del 2,5%.
A fronte di questo dato positivo c’è n’è uno negativo per le piccole e medie imprese. Infatti dal primo gennaio 2014 rincara il costo del lavoro per aziende e lavoratori. Sia i datori di lavoro che i dipendenti dovranno versare un’aliquota contributiva aggiuntiva pari allo 0,5% (0,23% a carico dei datori di lavoro e 0,17% a carico dei lavoratori) finalizzata all’avvio del fondo di solidarietà presso l’Inps. Il rincaro interessa le aziende ed i settori non coperti dalle norme sull’integrazione salariale.
Interessante anche la norma che prevede che non verrà applicata nessuna sanzione né interessi per i versamenti del saldo imu 2013. Tutto questo grazie ad un emendamento alla legge di stabilità 2014, in base al quale non saranno applicabili sanzioni ed interessi nell’ipotesi di insufficienti versamenti del saldo Imu 2013 regolarizzati entro il versamento della prima rata dovuta per il 2014.
Per le tasche dei cittadini importante è anche la disposizione che abolisce il bollo fisso di 34,20 euro sul conto corrente ed il conto titoli per correntisti con giacenze medie sotto i 17 mila euro.
Comunque riprenderemo nei dettagli quanto verrà definitivamente approvato dalla legge di stabilità.
Il mio augurio per tutti è quello di trascorre un sereno Natale 2013 e, speriamo, un prospero 2014.