Niente più discrezionalità dettata dalla sensibilità individuale, piuttosto un piano di raccolta programmato in tutti i dettagli, approvato dalla Regione lo scorso 5 novembre, che ha come obiettivo il raggiungimento della quota del 65% di differenziazione dei rifiuti entro la fine del prossimo anno.
Un piano che attiva la responsabilità sociale verso la salvaguardia dell’ambiente, una programmazione che, attraverso un sistema di sanzioni e premi, responsabilizza tutti a destinare in discarica solo la componente umida dei rifiuti prodotti.
La via è obbligata perché la Regione non può aprire nuove discariche, quelle rimaste sono già sul punto di saturazione, non ci sono inceneritori, si è insomma al limitare dello scoppio di una bomba ecologica. Sull’orlo di questo baratro la Regione ha eliminato gli ATO, quelle strutture ingabbianti che negli anni recenti hanno bloccato il procedere alle amministrazioni locali.
Finalmente la regolamentazione prevede che i comuni di 50.000 abitanti possano dotarsi anche autonomamente di un piano per la raccolta dei rifiuti, così finalmente Modica può uscire dalle sabbie mobili del pantano in cui è stata impigliata per anni, sabbie mobili che hanno fatto pagare salato ai cittadini la raccolta dei rifiuti e frustrato gli amministratori che volevano agire ma rimanevano impigliati nella rete.
Progettista del piano piano di raccolta per Modica approvato dalla Regione è un giovane architetto di origine Modicana, Fabio Bellaera, un tecnico che conosce bene il territorio, requisito essenziale del buon funzionamento di qualsiasi programmazione.
Lo stesso Bellaera, durante la conferenza stampa di presentazione del piano, ha precisato che l’attenzione massima, nella costruzione del puzzle che costituisce il piano, è stata dedicata alla sistemazione dei tasselli differenziati in maniera da calzare alla specificità del territorio.
Un buon piano per la raccolta differenziata dei rifiuti non ha bisogno di invenzioni tecnologiche, basta adottare strategie già sperimentate con buon esito in territori simili, l’abilità consiste nel saper incastrare le soluzioni differenziate in maniera tale che possano combaciare col disegno globale. Conoscere il territorio nelle varie sfaccettature è il prerequisito del buon esito finale.
Il piano sarà accompagnato da una massiccia campagna d’informazione che si propone come fine ultimo di aumentare notevolmente la qualità del servizio e rendere migliore la vita del cittadino.
Muovendo da questa prospettiva di conoscenza di base, il piano è stato collegato su una strategia differenziata per quartiere.
Il centro storico (parte alta e bassa), dove esistono vie strette e scalinate, dove la popolazione residente è più anziana, la strategia adottata è quella dei mezzi itineranti (caretta-caretta) ovvero contenitori mobili che ad orari e luoghi stabiliti faranno delle soste per consentire al cittadino di poter confluire la differenziata e l’indifferenziata. Ogni tipologia di rifiuto sarà monitorata attraverso un budge di riconoscimento individuale che servirà a controllare la raccolta nucleo per nucleo. Nel centro storico della città non sosteranno, dunque, cassonetti.
Nelle zone rurali e periferiche (Sorda) funzioneranno dei cassonetti intelligenti che registreranno il tipo di rifiuti con una scheda di cui ogni cittadino verrà dotato.
Inoltre ci saranno i centri comunali di raccolta (Sorda, Marina di Modica e Frigintini) e gli ecopunti: banchi di baratto tra la differenziata e i prodotti tipici locali di consumo gestiti dalle cooperative.
La differenziata aiuterà sensibilmente, una volta a regime, ad abbattere alcuni costi determinanti con ricadute positive sulla bolletta che l’utenza deve pagare.
Il comune di Modica attualmente spende, su base annua, duemilioni e mezzo di euro per il conferimento dei rifiuti in discarica. A questo va aggiunto il costo del trasporto nelle discariche pari a un milione e duecentomila euro.
I rifiuti, ad oggi trasportati, sono costituti dal 92 per cento di indifferenziata. L’obiettivo primario è quello di diminuire drasticamente questo dato.
Il costo del progetto appena approvato dalla Regione è di circa 50 milioni di euro che l’amministrazione cercherà di diluire in sette anni, oggi il progetto prevede un investimento per cinque anni, avendo a riferimento il costo attuale del servizio pari a nove milioni e settecentomila euro l’anno.
Sarà il consiglio comunale ad approvare il dato economico finanziario del piano che adesso comincia il suo iter con la redazione del progetto esecutivo, del capitolato d’appalto, del bando che introduce la gara di appalto che sarà di carattere europeo, attesa la consistenza dell’impegno economico.
Un piano fondamentale per la vita dei cittadini con i quali verrà stipulata una sorta di patto sociale rivolto al successo della gestione della raccolta, soprattutto quella differenziata, che abbatterà notevolmente i costi.
Il Sindaco ritiene di aver fatto un investimento per gli utili di gestione che deriveranno con l’innovativo servizio, i mezzi infatti saranno acquistati dal comune e dati in leasing alla società che si aggiudicherà l’appalto e dopo sette anni rimarranno di proprietà dell’Ente con una riduzione poderosa dei costi fissi.
I costi previsti non si allontanano da quelli attuali, inoltre con la raccolta differenziata subiranno un sensibile decremento, anno dopo anno, per la minore quantità di rifiuti che saranno conferiti in discarica.
Il piano redatto dall’Arch. Bellaera è attualmente un progetto pilota in Sicilia, che ne orienterà altri, dato che la pratica innovativa poggia sull’esperienza ben collaudata in molti importanti comuni del nord. In qualità di “progetto pilota” la Regione ne monitorerà direttamente l’avvio.
Si tratta di cambiare finalmente logica, si tratta di assumere il rifiuto come una risorsa e già nel 2016 potranno vedersi i risultati di risparmio in bolletta. La bolletta non sarà più il frutto dei parametri attuali (mq, componenti nucleo familiare) ma diverrà individualizzata, verrà contabilizzata sulla quantità di rifiuto prodotto.
Sarà premiato il comportamento virtuoso della differenziazione cui corrisponderanno punti che contribuiscono ad abbassare il costo della bolletta, mentre verrà sanzionato quello trasgressivo e non collaborante.
Anche per L’Ente sarà più facile effettuare il controllo della gestione, perché il sistema è georeferenziato, ovvero, sarà possibile, da una postazione centrale, controllare dove si trovano i mezzi e monitorarne l’attività.
Un ulteriore risparmio in bolletta può essere ottenuto dall’utente che si doti di una compostiera ed elimina il conferimento dell’umido da trasportare nella discarica centrale.
Carmela Giannì