“… sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno …” così cantava Lucio Dalla tanto tempo fa, quando gli anni erano di piombo e si sperava di uscirne presto, possibilmente sani e salvi. Adesso viviamo in anni di fango vischioso, nei quali l’umanità sta dando il peggio di sé in tutti i campi, e anche se la televisione dice che stiamo uscendo dalla crisi, quasi nessuno sa se e quando tutto questo schifo finirà. Eppure, è di nuovo Natale.
Certo sarebbe bello se Gesù Bambino scendesse davvero di nuovo dalle stelle e in pochi mesi, prima del sacrificio pasquale, riuscisse a scacciare i mercanti dal Tempio e a mettere a posto scribi e farisei!
Tornando coi piedi per terra, quello che ci circonda è ben poco foriero di belle speranze. Stiamo oramai per perdere financo le braghe di tela e i politici continuano senza requie (e senza vergogna) i loro balletti per la legge elettorale, per la presidenza della repubblica e per le mitiche riforme che non arrivano mai. Intanto, la gente comune, salassata in maniera scriteriata da una grandinata di tasse inique, ha sacrificato la tredicesima (i fortunati che ancora ce l’hanno!) per salvare la casa dai pignoramenti e dalle svendite all’asta esercitati dal braccio secolare dell’Agenzia delle Entrate.
Sconvolti dall’ingiustizia di un sistema che ha permesso ad ex terroristi ed ex banditi di esercitare per anni un potere totale su ogni possibile fonte di lucro, rubando a man salva dalle nostre tasche financo in nome della solidarietà e dell’assistenza, gli italiani impoveriti disertano la kermesse consumistica natalizia. I negozi vengono aperti anche la domenica, ma restano desolatamente vuoti, anche se sconti e promozioni non mancano.
Qui a Modica c’è poca gente anche alla popolare fiera del giovedì, e la sera, dopo le dieci, le strade, ancorché addobbate e luccicanti, sono deserte. L’amministrazione comunale, anche se con fatica e rischiando di essere inchiodata dalle critiche, ha cercato di dare un aspetto festivo alla città, pensando soprattutto ai più piccini. La slitta di Babbo Natale è atterrata in Piazza Matteotti sfavillante di luci: peccato che proprio i bambini per i quali essa è lì rischino di farsi male seriamente a causa di un’incredibile e sconsiderata barriera di agavi intrecciate con rami di spinasanta ad altezza di occhi di bimbo, messa lì per impedire ai piccoli di deformare la struttura arrampicandovisi! Voci ben informate riferiscono che la compagnia dei soliti noti beoni nottambuli, incurante delle spine che qualunque adulto può scavalcare senza danno, è usa salire sulla slitta per babbiare e farsi i selfie: già adesso la renna è diventata bassa come un pony! Sarebbe stato meglio realizzare una struttura luminosa più leggera da poter sistemare sospesa.
Un discorso a parte meriterebbe il criterio di scelta delle essenze vegetali da usare nei luoghi pubblici in sicurezza, evitando piante spinose e velenose: ad esempio, le belle e festose stelle di Natale sono pericolose, anche per i nostri cani e gatti di casa. Ma di questo magari ne parleremo un’altra volta.
Consoliamoci con il Concerto di Natale e con il Presepe Vivente allestito alla Costa, nelle grotte di Santa Lucia. E confidiamo che i tanti angeli trombettieri sparsi per la città, anch’essi sfolgoranti di luci, annuncino davvero la Buona Novella e non stiano invece suonando le Trombe del Giudizio.
Auguri a tutti!
ldnp