domenica, 24 Settembre 2023

L’ABBIAMO TUTTI DIMENTICATO!

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Abbiamo parlato di Nino Di Rosa su questo giornale nel settembre del 2013, poi lo abbiamo dimenticato tutti!

Nino vive immobilizzato da più di sette anni su una sedia a rotelle a causa di una grave malattia che lo ha colpito nel 2008 agli arti inferiori. Prima della malattia ha lavorato come infermiere specializzato in diversi ospedali (anche a Milano), ma soprattutto, chi non ricorda Nino prestare servizio all’Ospedale Maggiore di Modica, o al pronto soccorso, o all’ufficio vaccinazioni? Tanti lo conoscono, tanti da quando è malato lo cercano e lo aiutano ma tanti lo evitano e lo dimenticano.

Due anni fa, in una nostra intervista, Nino chiedeva solamente di poter arrivare facilmente in farmacia a prendere le medicine con la sua sedia elettronica, o poter andare a fare la spesa, o semplicemente una passeggiata per incontrare gli amici ma, ahimè, non trovava spazio né modo per accedere alle banchine con gli appositi scivoli per disabili: le auto parcheggiate ostruivano quel poco di passaggio che gli sarebbe bastato per uscire di casa, quasi come una persona normale, da non commiserare ma da ammirare.

Nino adesso chiede aiuto, ai politici, agli amici, a chi insomma può fare e deve fare qualcosa per aiutarlo. Già da molti mesi non può più uscire di casa, la sua sedia elettronica lo ha abbandonato a se stesso, si è rotta e per acquistarne una nuova ci vogliono circa 2.000 euro.

Il 16 febbraio di quest’anno, Nino ha fatto il suo primo appello chiedendo aiuto alle istituzioni e (perché ha anche la sua mamma anziana a casa ed è lui che deve correre sulla sua sedia per fare la spesa o per comprare i medicinali) anche sulla sua pagina di Facebook, ai suoi 2015 amici; solo otto hanno accennato a un mi piace, ma sappiamo tutti bene quanto sulla rete tutti siamo bravi ad aiutare un mondo intero amandolo a parole e rimanendo concretamente assenti e indifferenti a chi deve ricevere veramente con un semplice gesto di umanità un poco di amore.

Non servono parole, servono fatti. Nino Di Rosa pochi giorni fa ha scritto ancora sulla sua pagina di Facebook un nuovo appello ai suoi amici politici, religiosi e sedicenti fratelli per la sua sedia elettronica rotta, aggiungendo “sugnu ancora ammienzu na strada”. Leggendolo casualmente, mi sono ricordata di lui e delle sue parole dette tanto tempo fa “sono innamorato pazzo della vita e della mia Modica“. Chissà se l’amerà per sempre la sua Modica…

Mi chiedo: perché gli aiuti umanitari spesso vanno a chi ci sta lontano e non vanno mai a chi vive a due passi da noi?

Forse la tecnologia ci sta così ubriacando da non capire più come si vive nella realtà di una vita sociale per un diversamente abile e come si sogna in un mondo asociale di tanti abili divenuti indifferentemente virtuali.

Sofia Ruta

 

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