mercoledì, 29 Marzo 2023

NATALE DI FESTE PER NON PENSARE

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image-2natale-con-marcelloimageIl Natale a Modica è iniziato presto quest’anno, e, sono certa, anche in tanti paesi italiani e stranieri, per la voglia di dimenticare tutte le cose brutte che viviamo e che stanno accadendo ogni giorno nel mondo.

Grande è stata la condivisione degli eventi, oggi ancora in atto, coi cittadini e coi turisti per allietare i giorni che hanno preceduto le feste natalizie fino ad arrivare al giorno della Befana che porterà regali ai bimbi buoni e carbone ai cattivi, ma, si sa, i bambini sono tutti buoni, il carbone ardente dovremmo riceverlo solo noi che ci crediamo grandi ma forse non siamo mai cresciuti, ma di questo dirà dopo.

Grandi iniziative a Modica quindi per Natale organizzate dal Comune, dalla Pro Loco, ma soprattutto da commercianti e artigiani, dagli artisti nei teatri e sulla strada, dalle bande musicali coi loro concerti sulle scalinate e nelle chiese, dalle tante Associazioni culturali fino ad arrivare a quelle per anziani, e poi le tante scuole e i bambini tutti che si sono prodigati insieme agli insegnanti con le recite dedicate al Santo Natale. I bambini della scuola Mickey Mouse (solo per citarne una) hanno presentato nelle grotte di Santa Lucia il loro presepe vivente formato da loro stessi e dai genitori insieme alle loro maestre, fra le quali la poetessa modicana Enza Giurdanella, detta Manuzza r’oru per le sue poesie dialettali e, adesso più che mai, per la sua attiva collaborazione ai piccoli e grandi progetti di crescita che realizza insieme ai bambini e a tutte le persone alla quale riesce a dare la sua mano.

E ancora grande festa per il cioccolato modicano presentato dai nostri artigiani, commercianti e maestri della Contea, spettacoli teatrali e culturali, musica e cantanti, mostre e mercatini artigianali nel centro storico e un tradizionale mercatino nella chiesa di San Nicolò Erasmo a Modica Alta il 16, 17 e 18 dicembre organizzato dall’Associazione Clarence di Francesco Silvestri, insegnante dell’accademia teatrale, e da Donatello Barone, che ha gestito e presieduto i lavori artigianali, e qui il gesto più bello, come l’anno scorso, è stato quello della donazione di parte del ricavato ai volontari dell’Hospice di Modica (reparto di cure palliative per ospiti terminali) presenti anch’essi coi loro piccoli lavori realizzati in reparto insieme ai parenti dei degenti.

Sono tanti gli eventi già avvenuti e tanti ancora sfileranno fino all’8 gennaio, non posso certo menzionarli tutti, e allora ne ho scelti tre da raccontarvi più dettagliatamente e di un quarto evento in atto al quale stiamo assistendo passivamente e giornalmente tutti quanti noi.

Marcello Bruno, artista modicano, grande di cuore, umile uomo e devoto fedele, ha presentato il 16 dicembre presso il teatro dell’Antoniano a Modica Sacro Cuore (adiacente alla chiesa omonima) la prima del suo spettacolo dal titolo “Una ragazza, donna, di nome Maria”, ideato in occasione del Santo Natale, accompagnato nelle musiche da Carmelo Cavallo con la fisarmonica e aiutato nella scenografia dagli amici artisti del Piccolo Teatro di Modica, ha colorato e riempito di luce cangiante il suo presepe vivente, dedicandolo alla violenza sulle donne. Quattro mesi di lavoro insieme agli anziani del Centro Sociale Pietro Battaglia e anche di giovani partecipanti che hanno recitato divinamente e senza copione accompagnati dalla poetessa modicana Enza Giurdanella e dall’assistente sociale Sabina Cicero che ha partecipato recitando anche lei alcune parti sul palco insieme alla toccante dedica recitata insieme alla poetessa Enza, col velo in testa e successivamente, insieme a tutti gli altri attori presenti, con solo gli occhi scoperti in segno di solidarietà verso donne che portano il velo da una vita, facendo commuovere tutto il pubblico presente. Non è mancata la presenza del sindaco Ignazio Abbate, rimasto seduto in prima fila per tutta la durata dello spettacolo; soddisfatto e contento ha assicurato ai presenti che è uno spettacolo vincente, da rivedere presto e tante volte ancora.

Giorgio Casa, presidente della Società Operaia Carlo Papa, il 17 dicembre ha presentato nella stessa la prima edizione di un’estemporanea di poesia, dedicando la serata alla figura e alle opere di Raffaele Poidomani.

“Improvvisa… Mente” il titolo della serata. Dov’è questa voce che non riesco a riplasmare? Dove sono tutti coloro che tanto mi sono stati vicino, che hanno fatto parte di me stesso, coi quali ho diviso la prima parte della vita, dove sono? E’ possibile ch’essi siano scomparsi per sempre, senza lasciar traccia alcuna, che non esistono più, veramente non sono come mai fossero stati?” (Raffaele Poidomani – Primo autunno – in Carrube e cavalieri).

Questa la traccia che è stata consegnata due giorni prima ai partecipanti che hanno dovuto elaborare in sole 24 ore i testi di prosa e di poesia che sono stati selezionati da un’attenta e puntigliosa commissione formata da docenti (le professoresse Giannina Polara e Daniela Amore, i professori Michele Armenia, Michele Blandino, e Salvatore Trovato), che hanno poi relazionato durante la serata finale, donando un contributo impagabile con la loro esperienza e conoscenza, il ricordo del nostro grande scrittore, poeta, giornalista Raffaele Poidomani.

Presenti anche l’avv. Antonio Ruta, ideatore insieme a Giorgio Casa del progetto, il duo musicale Pino Militello e Marcella Favaccio, il bravissimo attore Alessandro Romano, che ha recitato con maestria interpretando lodevolmente un brano del racconto “Tempo di Bagni” e “Parla il Leader”, dall’opera satirica di Raffaele Poidomani. Le poetesse Enza Giurdanella e la sottoscritta, che hanno recitato rispettivamente, la prima i testi di prosa e poesie premiate e la seconda due toccanti poesie di Raffaele Poidomani (“Il Torrente” e “Ombre lontane”).

I premiati della prima edizione di Estemporanea di Poesia sono stati, per la prosa, il modicano Valerio Petralia con lo struggente “Don Saro” e la messinese Letteria Agnani con una storia toccante dal titolo “Racconto di Natale”; per le poesie, il poeta chiaramontano Sergio D’Angelo con “Su case e cose” e la palermitana Maria La Bianca con “Nel vento dei ricordi”.

Altri autori si sono distinti con la poesia e con la prosa: la modicana Irene Rando con “Voci”, Giusi Zingale di Santa Croce con “Più ricordi che attese”, Francesco Ragusa con un’opera intitolata “Assolo”, Giorgio Frasca con il componimento “Saggezza e follia”, la giovanissima Edgarda Di Martino con “Il rumore dei passi”; tantissimi altri autori che si sono cimentati in questa prima grande sfida voluta dalla Società Operaia di Modica Alta che sicuramente sarà ripetuta per l’ottima riuscita dello spettacolo.

I volontari dell’Hospice di Modica il 20 dicembre hanno festeggiato il Natale nel reparto insieme a medici, infermieri e agli ospiti del reparto di cui è primario il dottor Vittorio Cataldo, accogliendo nel contempo alcuni volontari e medici della Lilt di Siracusa con la quale hanno instaurato una sorta di gemellaggio e medici della Lilt di Ragusa, ed hanno organizzato, come ormai da qualche anno, uno spettacolo dedicato agli ospiti tutti del reparto, recitando poesie, una delle quali è stata letta da Argentina, figlia del poeta Cannata, ospite qualche mese fa del reparto e che inoltre ha donato un libro di poesie con su scritti alcuni versi del suo papà. Gli attori-cabarettisti Piero Pisana e Massimo Spata (anch’essi volontari) hanno intrattenuto allegramente e dialetticamente i presenti, un balletto con piccole bimbe ha reso gioioso il loro momento, il gruppo “Secondo noi” di Carmelo Miceli, con Claudio Gieri, Piero Pisana, Marta Basile ha accompagnato con canti popolari e musica tradizionale natalizia. E’ stato proiettato anche un bellissimo video sull’operato dei volontari all’interno del reparto e anche esternamente con iniziative di volontariato, informazione e prevenzione sulla campagna della Lilt. La serata si è conclusa poi con un grande rifresco per tutti i volontari, medici, infermieri che hanno apprezzato il “Natale all’Hospice”, ma soprattutto hanno sorriso gli ospiti del reparto, dimenticando per un momento il dolore trascorrendo (loro testuali parole) un pomeriggio sereno, diverso e con tanta bella gente attorno.

Un ultimo presepe che mi ha colpito al cuore è stato quello allestito nella chiesa di San Luca, allestito ai piedi di un altare, realizzato su cartone e lavorato così bene artigianalmente da sembrare legno, messo in atto da un semplice parrocchiano. Salvatore Cappello.

Un barcone rappresenta la Natività e su di esso tre parole, la prima, San Luca XI, in segno del Padre Nostro insegnato dal Santo ai discepoli; la seconda, “Speranza” scritta in ebraico e, sulla cabina del barcone, ancora la parola “Speranza” in arabo. Alle spalle del barcone la costa libica con un accenno dei promontori, poi tra le figure della Natività, un faro che, con la sua forte luce, come la Stella cometa per i pastori verso la capanna di Bethlemme, dirige e illumina i naufraghi in mare fino ad arrivare al porto e in salvo, il tutto con preghiere scritte da giovani e bambini, sulle onde di cartone colorate di blu.

Mancano le parole, ma è doveroso ricordare l’ultimo grave evento di Berlino, triste e cattivo come pure quelli di Aleppo, della Siria tutta, della Francia, dell’Italia e del mondo intero, noi che, a volte indifferenti ma a volte terrorizzati, stiamo a guardare, sperando che non tocchi mai a noi o ai nostri cari e dimentichiamo però all’istante le tragedie come fossero luci spente.

Termino augurando un Natale pieno di speranza con una preghiera scritta sulle onde dell’ultimo presepe menzionato: “Natale è tutte le volte che tendiamo la mano a chi ha bisogno e regaliamo la speranza di arrivare ad un porto sicuro”.

Sofia Ruta

 

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