Il disprezzo che abbiamo toccato con mano in questi giorni ci insegna solo a odiarci gli uni con gli altri.
Forse è proprio una tattica di guerra che i “Capi”, dall’alto, hanno deciso di usare contro di noi per vincerci e per sottometterci al loro volere e potere.
Ci mostrano infatti in televisione in particolare e poi anche sui giornali, quello che tanti sono, e ci contaminano con la loro cattiveria, istigandoci a disprezzare tutti, che siano persone buone che lottano per i diritti umani, che siano persone cattive che invece dei diritti se ne fregano.
Sentiamo, leggiamo e molti vivono davvero questi vergognosi eventi, di donne violentate, bambini uccisi, incendi appiccati, attentati, naufragi, incidenti, uomini morti senza un perché ma sicuramente non per destino ma per arricchirne altri.
Del mondo del cinema, si è parlato tanto di abusi sessuali e io ci credo a tutte quelle donne che hanno puntato finalmente il dito contro attori e registi, però mi chiedo: da dove e da quanto è cominciato il tutto? Chi ha puntato, adesso, il dito contro il cinema per ammazzarlo? Non è forse una delle poche cose che ci tengono ancora in vita? Come lo sport? Come la cultura? Come la bellezza del mondo e dei suoi paesi che stanno naufragando tutti dentro alle guerre?
Non tutti gli uomini sono uguali lo so, ma di tanti stiamo evidenziando il peggio e mi chiedo ancora: solo nel cinema? E negli uffici cosa è accaduto allora? Le segretarie non hanno subito abusi per avere un posto di lavoro? E le commesse? E le infermiere? Le dottoresse? Le maestre? E tutte quelle donne che hanno fatto passi da gigante e carriera anche in politica? E le semplici operaie che raccolgono ortaggi, chi le violenta? E i bambini? Chi abusa di loro? Chi sta abusando di noi tutti? Uomini indegni che ci provano quasi sempre, pensano di avere un’arma potente col loro sesso ma sanno utilizzarla solo per appropriarsi dei più deboli e dei più buoni per apparire padroni della vita altrui.
Certamente non tutti gli uomini abusano dei loro simili e non tutte le donne hanno la forza di non farsi violentare, però ci stanno inculcando il marcio in testa, il disprezzo per le persone, l’arroganza nelle parole, la rabbia, la noncuranza, l’odio.
Non abbiamo capito che ci stanno catapultando nel mondo tornando indietro nel tempo.
Stiamo lasciando davanti al nostro petto tutte le conquiste fatte e ci stiamo riprendendo le sconfitte tutte sulle nostre spalle.
Il disprezzo è la vendetta dei più umiliati che si attaccano alle parole di chiunque e non riescono a dire le loro. Non riescono a ribellarsi e si cullano delle bassezze quotidiane dei più spregevoli, di quelli che stanno rubando la dignità del lavoro e con questa la libertà della parola. Sono i falsi santi che ci dissetano di sermoni obbligati. Forse non sono nemmeno tanti ma mentono, ci mentono senza pietà alcuna e ci rendono schiavi.
Questa è la pena più grande, questo è il vero crollo del nostro mondo, questi i nostri passi all’indietro senza nessuna volontà di andare avanti. Questa sarà la nostra fine se non smettiamo di aspettare che il mondo ce lo cambino gli altri. Questo è disprezzare noi stessi e per questo tutti gli altri.
Dimenticavo: E la politica? E lo Stato? Chi mi sa dire cosa ci sta dietro questa unificazione che proprio non ispira un ben minimo di fiducia? Io so solo che davanti a loro ci siamo tutti noi che stiamo zitti e a testa bassa disprezziamo senza guardare in faccia nessuno. No, non è coraggio questo, è solo codardia.
Sofia Ruta