Adesso vi racconto una storiella che mi raccontava sempre mio padre ma poi arrivo al punto.
C’era una volta un padre che non voleva che la figlia uscisse la sera (neppure di giorno) col suo moroso da sola, soprattutto se poi gli chiedeva di andare a ballare, neppure se il suo innamorato gli parlava personalmente, pregandolo quasi in ginocchio. Tale padre però non voleva apparire così cattivo e arretrato e per questo ordinava alla figlia di dirgli che era lei che non voleva uscire da sola con lui. Quando il giovane bussava alla porta della sua casa, lui lo invitava ad accomodarsi con tanta gentilezza e gli offriva anche del vino e quando il giovane gli chiedeva se poteva portare la figlia a ballare, lui sorridendo rispondeva: certo, perché no?, l’importante è che state attenti – ma nel frattempo batteva i piedi sotto il tavolo; quello era il segnale che era un no e la figlia tristemente diceva al suo moroso – no, no, non posso oggi, mi sento poco bene, scusa- e il giovane deluso andava via dando ogni colpa alla sua amata sempre indisposta.
Ecco – mi diceva poi mio padre – anche tu devi dire al tuo moroso che sei tu a non volere uscire da sola e con lui. Erano gli anni 80 ma io non ero in quella storia, per questo dicevo al mio ragazzo esattamente quello che il mio papà voleva ch’io gli dicessi al posto suo, facendolo apparire propenso al cambiamento e non fermo agli anni passati. Così, quando mio padre davanti a lui diceva che potevamo uscire insieme, lui non gli dava neppure il tempo di battere i piedi per terra che mi prendeva per mano e mi trascinava fuori da casa. Per fortuna il mio papà, grazie alla mia ribellione e alla mia forza di dire sempre la verità, piano piano ha accettato che i tempi cambiano, che gli anni passano, che non possiamo mai rimanere sempre gli stessi. Lo ha capito ancora di più dopo che mi sono sposata e ho cresciuto i miei figli liberi nelle loro idee pur seguendoli con lo sguardo ma mai proibendo loro tutto ciò che per loro era normale e per me già un po’ più surreale. Insieme a loro sono cresciuta anche io.
Adesso il punto o il senso, chiamatelo come volete voi.
Il nostro Stato è come un padre dal Campidoglio, le Regioni Italiane e ogni Comune (anche il nostro) lo completano, i figli siamo noi. Se il primo è propenso al cambiamento, gli altri che lo seguono devono realizzarlo con assenso vero. Ma se invece molti di loro guardano solo indietro a ciò che solo per interesse hanno acquisito e non vogliono perderlo, a noi figli mostrano il loro dissenso raccontandoci bugie e si mascherano davanti a coloro che esigono il meglio per il Paese, per le famiglie, per la società comune.
Anche questa è mafia e fino a quando non avremo il coraggio di debellarla completamente, ci guarderemo sempre indietro e non faremo mai un bel passo avanti. Un passo che richiede molto coraggio: il coraggio di abbandonare tutte le nostre vecchie e brutte abitudini.
Sofia Ruta