domenica, 24 Settembre 2023

ECCIDIO DI PASSO GATTA: UNA STRAGE DIMENTICATA

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74d04b3e-c299-4fb1-bc70-d86cb223f14dIl 29 maggio Modica ricorderà il grande valore dei suoi concittadini che nel 1921, esattamente cento anni fa, con forza hanno gridato no alla sopraffazione e alla violenza fascista di quegli anni. La scuola di Formazione politica e culturale Virgilio Failla, l’ANPI, la CGIL, in collaborazione col Comune di Modica e due scuole di studi e ricerca storica locali, stanno programmando una serie di appuntamenti per celebrare degnamente questo momento di Memoria condivisa, incontri che si terranno a Modica venerdì 28 e sabato 29 maggio. Ma c’è da chiarire che in verità solo da qualche anno si è fatto più chiarezza sull’eccidio di Passo gatta a Modica, e una statua commemorativa posta in Piazza S. Giovanni ricorda ogni giorno a tutti questa strage. Ma, volendo fare un po’ il punto, possiamo dire che tutto iniziò esattamente il 9 aprile del 1921 a Ragusa, quando l’on. Vacirca scampò ad un attentato, o meglio dire ad una strage, attuata dai fascisti che spararono ai cittadini, uccidendo tre manifestanti. Sempre nell’aprile 1921, i fascisti assalirono il Municipio di Modica e costrinsero l’amministrazione “rossa” a dimettersi sotto la minaccia delle armi. Negli stessi giorni le amministrazioni di Vittoria, Comiso, Ragusa, Scicli, Pozzallo e Augusta vengono “dimesse” con gli stessi metodi. In quei Comuni il Prefetto di Siracusa indice elezioni suppletive (15 maggio) che si svolgono in un clima d’intimidazione e terrore che ovviamente favoriscono gli armati. Questi sono certamente i principali motivi scatenanti degli eventi di Passo Gatta. Infatti il 29 maggio, ovvero 14 giorni dopo le elezioni, una manifestazione di braccianti e gruppi della sinistra socialista, viene convocata per protestare contro la violenza fascista. Il corteo, che doveva svolgersi nelle vie cittadine, viene spostato a Passo Gatta, luogo scelto anche perché isolato e “militarmente” sfavorevole ai manifestanti, poiché per raggiungere Modica Alta ci si trovava in salita, circondati da diversi punti di osservazione. Ad attendere il corteo squadre di fascisti, armate e appostate sui tetti, a chiudere qualsiasi via di fuga gli uomini delle Forze dell’ordine, Carabinieri, Esercito e Polizia. L’aggressione premeditata si scatena al primo contatto, le carabine fasciste lasciano a terra quattro morti, tutti lavoratori vicini al partito socialista del tempo. Rimangono ferite decine di persone che per paura della repressione evitano di farsi curare presso le strutture sanitarie, infatti nei giorni successivi, a causa delle ferite riportate, muoiono altri tre manifestanti. Le inchieste sull’eccidio non portano a nulla, si conclude infatti che i manifestanti furono uccisi dagli spari di altri manifestanti, assolvendo così i responsabili dell’ordine pubblico e i fascisti da ogni colpa. Questi fatti devono scuoterci, anche a distanza di 100 anni ci devono far riflettere, su molte cose, sul grande valore della Memoria e del ricordo, sull’incredibile spirito di resilienza collettiva della nostra gente. Capire ciò che accadde allora, ci può far comprendere quanto la nostra terra abbia patito durante il regime fascista, e quanto dei semplici lavoratori che hanno sempre lottato per raggiungere i propri obiettivi, possano davvero FARE LA DIFFERENZA, anche a costo della loro stessa vita. Il loro esempio sia sempre un monito forte per tutti i modicani e per tutti quelli che credono nella libertà di costruire il proprio destino con le forze che ognuno di noi possiede, una forza che si alimenta dell’amore per la vita, un’energia così potente che in questo tempo così difficile in molti abbiamo certamente ritrovato!

Graziana Iurato

 

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