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LA BELLEZZA DI UN “AMURI”

4eb07885-73ee-4b8c-b489-d983afc37619Dopo l’incredibile successo di “Cinque donne e un arancino, le signore di Monte Pepe”, la frizzante Catena Fiorello Galeano scala le classifiche dei libri più venduti con il suo travolgente romanzo dal titolo “Amuri”. Il libro è stato presentato dall’autrice stessa a Modica, a fine agosto, presso l’atrio di Palazzo S. Domenico con una frizzante performance in cui la stessa autrice ha interpretato la canzone in dialetto siciliano “Amuri”, rime che fanno da cornice all’affascinante vicenda narrata nel suo romanzo. La presentazione è stata inserita tra le numerose iniziative di “In teatro Aperto: libri”, rassegna sostenuta dalla Fondazione Garibaldi e dal punto vendita Mondadori di Modica, appuntamenti che certamente, insieme al teatro e alle serate musicali, hanno ampliato molto l’offerta culturale dell’estate modicana. La signora Fiorello ha saputo incantare tutti i presenti catapultandoci direttamente dentro la sua nuova storia, tutta ambientata ad Arcudi, nome arcaico di Alicudi, l’isoletta più incontaminata e selvaggia dell’arcipelago delle Eolie, tutta viuzze e scale con asinelli come unici mezzi di trasporto. La giovane protagonista, Isabella, ritorna sull’isola dopo venticinque anni, va nella casa dei nonni materni ormai abbandonata e cerca di capire alcuni tasselli poco chiari della sua infanzia, segnata molto dalla separazione dei suoi genitori, lite avvenuta l’estate dei suoi dieci anni, proprio quando si trovavano in vacanza sull’isola. Isabella è una giovane donna che cerca la verità sulla sua famiglia, cerca anche di fare chiarezza sul suo matrimonio in crisi e inizia a farsi attraversare dal tempo che sull’isola certamente si dilata e rende tutto più semplice e puro. La Fiorello ha spiegato che le sue storie narrano molto la Sicilia e la sua unicità, ci sono posti così particolari che ti entrano per sempre nell’anima lasciandoti un’impronta profonda, e la magia di certi luoghi serve per avviare un viaggio nel proprio io e riscoprire una parte di noi che si era persa. Questo senso di ricerca interiore è il filo conduttore del romanzo “Amuri”, la storia di un’anima confusa e sola che in un luogo selvaggio e incontaminato riscopre i valori primordiali della sua stessa esistenza, grazie alle poche relazioni che intreccia sull’isola, Isabella riscopre tutto ciò che le serve per capire la direzione da intraprendere nella sua vita, una rotta che spesso ognuno di noi può perdere in mezzo a tanto marasma di emozioni, ma che possiamo recuperare nel modo in cui crediamo più giusto per noi stessi.

Graziana Iurato




versi di versi per versi e detti male detti (a cura di Sascia Coron)

Se la tisana non mi sana,

perché deve sanare te?

 

L’impiegato inefficiente

è abile diversamente

a non fare il resto di niente.

 

Sono ammalato,

ma sono curato.

Per morire da sano.

 

Sono cascato dal pero.

E sono incazzato nero.

 

Fra fisioterapista e logopedista,

dalla fame ho perso la vista.

 

Troppa rèclame

offende la gente,

anche quella poco intelligente.




Le ricette della Strega (a cura di Adele Susino)

Calamarata con salicornia e colatura di alici

Ingredienti:

500 gr di calamarata, 350 gr di salicornia, 3 alici sottosale, 1 cucchiaio di trito di prezzemolo, aglio e peperoncino, q. b. di colatura di alici, q. b. di olio evo

Preparazione:

la salicornia o asparago di mare è una pianta erbacea che vive a ridosso del mare in terreni impregnati di sale, infatti, ha una notevole sapidità, si trova nelle pescherie più fornite anche perché si abbina spesso a piatti di pesce. Pulire la salicornia, sciacquarla e farla scolare. Lavare le alici in acqua e aceto, diliscarle e condirle con olio. Mentre cuoce la pasta, in un largo tegame preparare un soffritto di olio, alici, prezzemolo, aglio e peperoncino; quando le alici si sciolgono, unire la salicornia e farla saltare a fuoco vivo per qualche minuto, aggiungere la colatura di alici e un poco di acqua di cottura della pasta.  Scolare la calamarata al dente nel tegame del condimento, e mantecare unendo acqua di cottura per renderla cremosa, assaggiare per regolare di sale tenendo presente che sia le alici che la colatura che la salicornia sono sapide. Unire alla fine olio a crudo e servire.