mercoledì, 31 Maggio 2023

E SE FOSSE VERO?

image_pdfimage_print

Se facciamo una passeggiata sui social, se leggiamo i messaggi che ci mandano gli amici (quegli odiosi messaggi preimpostati da chissà chi) siamo sommersi da offerte e richieste di abbracci. Ci pare una cosa ridicola, perché l’amore, l’amicizia, l’affetto in generale non è certo con gli abbracci che si  concretizza; l’abbraccio è solo una manifestazione esteriore, a volte sincera a volte no, pertanto la profusione di abbracci virtuali esplosa in particolare in questo periodo in cui il contatto fisico tra le persone deve essere ridotto al minimo o, per lo più, eliminato del tutto, ci è parsa la solita ipocrisia di chi le parole melense pensa possano essere fraintese come affetto vero.

Poi però ti viene a trovare un nipotino che, a causa dei vari lockdown, non vedevi da tempo e la voglia di abbracciarlo, di stringerlo come quando era bambino ti prende forte e ti provoca dentro una sofferenza, che non sapevi fosse possibile, per l’abbraccio di un tempo che tu non ricordavi più. Adesso, che strano!, provi dentro di te un vuoto che non sai come colmare e che nemmeno tu sai se si riempirà di nostalgia struggente o di rabbia immotivata e priva di riferimento.

Rabbia. Ecco, che sia vero quello in cui, onestamente, non abbiamo mai creduto ossia che l’isolamento fisico fra le persone, quelle alle quali si vuole bene, porti inconsapevolmente l‘animo a inasprirsi, l’ostilità verso qualcosa o qualcuno a caso a ribollire dentro con sempre maggior vigore fino a sfociare nella violenza? Gli esseri umani pare siano stati trasformati dalla pandemia, hanno perso il buonsenso, il rispetto di sé e degli altri, ingaggiano rivoluzioni senza ideologie, si trovano a odiare senza motivo, cercano il godimento nel fare del male. Poi trovano sui siti predisposti una frasetta melensa che giustifichi le loro nefandezze e così si convincono profondamente di essere nel giusto.

Oggi la gente non scende in piazza perché, dopo che i poveri sono diventati più poveri e chi fino a ieri riusciva a vivere, se non proprio con agio, almeno con un minimo di tranquillità, è diventato povero, proprio adesso fioccano gli aumenti a raffica, luce, acqua, gas, benzina e quant’altro debba essere deciso dallo Stato, persino il pane!, così tutti, dai negozianti ai ristoratori, si sentono autorizzati ad aumentare i prezzi, ma, a questo punto, chi sarà in grado di pagarli? Solo i ricchi, quei ricchi che sono sempre più in pochi e che tengono i loro capitali all’estero. No, la gente scende in piazza perché rifiuta il vaccino, ma lo rifiuta per sé e anche per gli altri: per ribellarsi a un’imposizione altrui vuol far accettare un’imposizione propria. La logica di questo ci sfugge. E’ vero che nella norma ci sono molte falle, perché generalizza quello che non è generalizzabile, ma una norma, ragionandoci con calma e senza pregiudizi, si può correggere migliorandola.

Ciò che invece riusciamo a cogliere oggi nella società è che ogni azione, ogni proclama, ogni scelta, serve a fomentare l’odio, l’odio fine a se stesso, non a migliorare qualcosa. Allora ci chiediamo se non sia vero che la privazione del contatto umano, di un abbraccio consolatorio, una di quelle coccole che fino a ieri ci sembravano infantili e stucchevoli, inasprisca e renda cattivi. Ci siamo beffati di quegli psicologi che lo sostenevano, ma oggi ci sorge il dubbio: e se fosse vero?

 

Condividi