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UN DOLORE CHE RITORNA

“Questi episodi di violenza estrema e di ritorno ad un odio che conosco purtroppo molto bene, mi fanno stare male dentro, troppo dolore, così tanto da non riuscire a commentare nulla […]”. Queste sono le affermazioni pronunciate da Sami Modiano alla domanda sui recenti fatti di Roma e non solo, sugli episodi sempre più frequenti di antisemitismo e neofascismo che si manifestano nel nostro paese, ormai da diversi mesi, direi. Ha proprio espresso tutto il suo dolore per i recenti fatti di violenza lo straordinario Modiano, che nel primo appuntamento sulla Shoah, “Memoria e diritti”, organizzato dal prof. Palumbo dell’università di Benevento, ha davvero emozionato più di 800 studenti collegati attraverso un’aula virtuale da ogni parte del paese.

Quello del giorno 20 ottobre è stato il primo di un ciclo di laboratori sul tema dei diritti e della Shoah, appuntamenti a cui parteciperanno diverse scuole da tutto il paese, saranno momenti forti in cui i ragazzi avranno modo di riflettere su temi molto importanti, oggi più che mai! L’incontro è stato avviato dal generale Tota, che ha raccontato la storia di alcuni ufficiali italiani che durante la guerra hanno rischiato ogni cosa pur di salvare gli ebrei, in particolare si è distinto il generale De Castiglioni che a Grenoble, nella Francia meridionale, ha lottato in prima linea per salvare diversi ebrei e civili dalla furia nazista. Storie di eroi italiani che non sono per nulla conosciute in Italia ma, sosteneva il generale, in Francia sono assai apprezzate proprio per il grande valore mostrato da questi militari durante gli ultimi anni di guerra. Il convegno si è poi concluso con la toccante e assai sentita testimonianza di Sami Modiano, che, a 91 anni, con la sua calda e stanca voce ha davvero toccato tutti i partecipanti nel profondo, facendo davvero immaginare le scene orribili che ha dovuto vivere durante la sua fanciullezza e adolescenza, anni in cui ha assistito ad ogni forma di barbarie che l’uomo può commettere: azioni orrende di cui ancora oggi cerca una spiegazione che sa non esserci. Personalmente, le sue parole mi hanno davvero commosso, soprattutto quando parlava di Auschwitz e di quello che insieme all’amico Piero Terracina gli toccava fare all’interno del campo, morte e disperazione inondavano ogni angolo del campo, si attendeva solo il proprio momento… I miei allievi sono rimasti pietrificati da tali descrizioni, stupiti anche dalla precisione mostrata da Modiano nel racconto di ogni dettaglio, la sua voce spezzata faceva tremare dentro, mi hanno riferito. Certamente una bella esperienza che non scorderemo, e quando la scuola propone queste iniziative così forti ridiventa bussola concreta di formazione per questi giovani che purtroppo oggi, spesso, sono attratti dal magnetismo distruttivo di falsi credi e movimenti estremisti violenti sempre più nutriti.

Graziana Iurato6e3ab95f-6fd5-43f8-867e-23011094f76b