mercoledì, 31 Maggio 2023

Lettera al Direttore

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Il giorno 31 ottobre si è concluso a Roma il summit del G20 durato 2 giorni dove si son trovati molti capi di stato per affrontare vari problemi che assillano gli stati di tutto il mondo, sull’economia, sulla sanità, sull’agricoltura, sull’accoglienza degli immigrati e sul riscaldamento climatico. Di quest’ultimo si discute solo quando si hanno delle calamità naturali, danni e morti in varie parti del mondo, poi torna nel dimenticatoio, come è stato fatto quando si doveva discutere per il cambiamento climatico, per il quale a nessuno è venuta l’idea di invitare Greta Thunberg, che si batte da anni per questa causa. Inoltre la sua presenza in questa occasione poteva dare un contributo, esponendo la sua opinione poiché dal 3 gennaio di quest’anno è diventata maggiorenne.

Ora dipende dai nostri governanti rispettare tutti l’accordo che hanno preso, siglando le date e il benestare in un documento, sperando che in seguito non verrà cestinato. Il sottoscritto e tanti altri siamo rimasti delusi e indignati per non aver visto la nostra beniamina assieme a questi governanti.

Ritornando a Greta Thunberg, fino a poco tempo fa ha potuto fare delle proteste pacifiche nelle piazze di mezzo mondo senza essere minacciata da nessuno e nemmeno dalle forze dell’ordine (anche se  a volte sono state rovinate da parte di alcune teste calde per far screditare le proteste condotte da anni da lei), perché queste manifestazioni non sono come quelle dei no vax, che distruggono tutto quello che trovano in giro e contribuendo a far aumentare i contagi. Greta è stata più fortunata rispetto a Disha Ravi, anche lei attivista per clima e la natura, che stava ricalcando le sue proteste e per questo e  stata arrestata in India con l’accusa di essere una cospiratrice per aver diffuso un documento a sostegno della protesta dei contadini indiani contro le leggi emanate dal presidente.

Giovanni Amore 

                                 

 

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