venerdì, 24 Marzo 2023

RIPARTIRE DA UN LIBRO

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Ultimamente sento spesso parlare del “fine pandemia”, di ripresa, di ripartenza, avvii che adesso però sono ostacolati dall’altro grossissimo problema della guerra, un conflitto che è diventato l’argomento centrale di tutti i principali mezzi d’informazione. Nonostante gli orrori e le stragi a cui abbiamo potuto assistere in queste settimane, nel nostro paese c’è tanta voglia di recuperare anche un pizzico di quella spensieratezza che tanto ci è mancata in questi mesi. Questo desiderio di leggerezza si può anche notare dall’affollamento delle più ricercate mete turistiche del nostro paese, infatti in questi weekend di maggio le spiagge e i lidi sono stati presi d’assalto e il turismo sembra registrare una netta ripresa. Tutti cerchiamo di respirare un po’ di serenità dopo due anni di ansia e paura continua, usciamo esasperati e stanchi come soldati che hanno combattuto una guerra estenuante contro un nemico invisibile che ci ha lacerati soprattutto dentro. Adesso il virus è chiaramente più debole, ma oltre a lasciare un’enorme scia di vittime e di dolore, in quelli rimasti, ha di certo demolito ogni forma di spensieratezza e di certezza che prima ci caratterizzavano. Infatti, non è così semplice come sembra ripristinare le nostre vecchie vite pre-pandemia, molti medici sostengono che i disturbi psicologici del dopo pandemia sono simili ai traumi di guerra, infatti la mente tenderà ad innescare ancora per molto tempo delle propensioni di autodifesa che alimentano solo atteggiamenti di ansia e sospetto verso il prossimo, catalogato ancora come il possibile “nemico”.

Ma è arrivato il momento in cui possiamo davvero tirare le somme di ciò che è successo in questa pandemia? Possiamo raccogliere i cocci di ciò che è rimasto della nostra “vecchia vita” e tentare di ripartire per ricostruire quella stabilità e quella sicurezza che tanto ci manca? Ed ecco che ognuno di noi può trovare un appiglio per cercare la propria ripartenza in qualsiasi cosa che possa essere utile a riconquistare fiducia nella vita e in sé stessi. Ed ecco che anche in un testo di Terenzio Traisci, dal titolo “Tutto il bene che mi voglio”, si può trovare un po’di carburante per far ripartire il motore dell’autostima e della fiducia nel mondo. Traisci, in questo breve corso di amor proprio, fornisce una chiave preziosa utile a riaprire quella serratura dove abbiamo ficcato il nostro debole cuore impaurito e stanco. L’autore coinvolge perché narra la sua esperienza diretta di recupero della propria autostima e fa una carrellata di altri esempi di uomini e donne che hanno smesso da tempo di volersi bene, queste persone saranno destinate alla solitudine e all’autodistruzione se non comprendono quella cosa che forse ognuno di noi dovrebbe ricordare bene ogni tanto: se non stai bene con te stesso, non si può pensare di stare sereni con gli altri né tantomeno recuperare relazioni e amicizie fortificanti. Il libro di Traisci non dice cose che non si conoscono già, ma la sua locutoria così diretta e chiara arriva veramente al cuore del problema: prima di ogni cosa, per ripartire, dobbiamo recuperare un po’ di amor proprio e di autostima sincera, senza pensare che sia egoismo e irriverenza, raccogliere quei cocci rimasti e ricomporre il puzzle della nostra vita.

Graziana Iurato

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