SEMU TUTTI MUNNIZZARI

Finalmente, dopo anni di impegno e fatiche, la città di Modica è riuscita ad issarsi al livello di altre più grandi e blasonate città d’Italia. Come – e forse meglio – di Roma o Catania, ad esempio, Modica è orgogliosamente straripante di spazzatura in quasi ogni suo angolo – il quasi è palesemente volontario ed allusivo -.
I turisti che, per loro incredibile fortuna, si trovano a passare per Modica, già arrivando alla Sorda vengono accolti da maestosi cumuli di rifiuti che sommergono indifesi cassonetti invadendo prepotentemente il marciapiede per decine e decine di metri. Uno spettacolo che, molto più di quanto di bello offra la città – e non è poco -, riesce a lasciare tutti letteralmente a bocca aperta.
Ci sono voluti anni per trasformare un gioiello dell’arte barocca in un fulgido esempio di discarica cittadina e adesso i cittadini di Modica potranno finalmente vantarsi di abitare in una città che nulla ha da invidiare alle metropoli del terzo e quarto mondo sudamericano, asiatico ed africano. Con un insospettabile colpo di reni, Modica è riuscita a raggiungere la cima delle classifiche della sporcizia e dell’inciviltà mostrando con orgoglio che anche le attuali generazioni sono in grado di tramandare ai posteri dei magnifici capolavori.
Che dire poi della classe imprenditoriale della città, non si può far altro che elogiarla in massa; essa non ha intralciato in alcun modo il capolavoro compiuto dall’amministrazione evitando di disturbare quanti si sono faticosamente impegnati nel raggiungimento di tale traguardo. E’ proprio il caso di suggerire che un tale evento venga immortalato con una lapide commemorativa affiancata da foto, o ritratti, dei protagonisti di tali gesta eroiche ed è sperabile che le associazioni di categoria diano il loro solido contributo per tramandare ai posteri tali esempi di rara virtù ed encomiabile impegno civico.
Infine, non può mancare un plauso ai cittadini modicani; in altri paesi europei/occidentali le proteste sarebbero state veementi – ignare e ingrate – a Modica invece nessuno fiata e tutti approvano gioiosamente quanto viene loro destinato. Nessuna manifestazione, nessuna richiesta; solo un totale assenso ed un’entusiasta accettazione degna di paesi asiatici dotati di ferree ed invidiate democrazie.
Il tutto poi mentre paesi e città vicine, evidentemente fornite di poco o nullo spirito di collaborazione, si impegnano in scelte decisamente controcorrente insistendo pervicacemente in attività quali la raccolta differenziata porta a porta, con il risultato di aver eliminato cassonetti e discariche pubbliche.
Che dire, meno male che a Modica nessuno, negli ultimi anni, abbia deciso di copiare, sarebbe davvero stato un peccato.
Solo i turisti restano un po’ perplessi, poverini. Qualcuno si chiede se sia normale accumulare tanta spazzatura per le strade, altri invece – più sfrontati – vanno in giro a cercare il cumulo più alto o quello più lungo oppure quello più puzzolente. Altri ancora, schifati, promettono a se stessi che non metteranno mai più piede in un posto più simile ad una discarica a cielo aperto che ad una città d’arte – i soliti ingrati di cui non si riesce mai a fare a meno -.
Quello che rimane da capire è come sia stato possibile raggiungere un risultato del genere in totale concordanza con tutte le parti in causa; insomma politici, amministratori, classe imprenditoriale e cittadini tutti a favore di questo splendido esempio di discarica a cielo aperto.
E’ ormai così tanto difficile e raro, al giorno d’oggi, raggiungere un tale consenso che una domanda sorge spontanea: ma non è che forse semu tutti munnizzari?
Michele Purrello