Bene, le uova sono state rotte e sbattute: aspettiamo di vedere che frittata ne verrà fuori. C’è chi si aspetta una morbida omelette, chi una gustosa tortilla, chi si accontenterebbe di un semplice piscirovocasalingo: tutto dipende dalla ricetta, dalla scelta e dalla qualità degli ingredienti, infine dalla maestria dello chef.
Se, come appare, le uova sono di ovaiole carcerate in gabbia nutrite con farina di pesce, e gli ingredienti aggiuntivi sono quelli imposti dai componenti della brigata di cucina, lo chef, già responsabile per aver composta la suddetta brigata con elementi eterogenei di scarsa competenza e di alta arroganza scelti dai proprietari del ristorante, potrà tentare qualunque ricetta da haute cuisine ma il risultato sarà sempre un indigeribile mappazzone. “La gatta presciolosa fa gattini ciechi”. La fretta è una cattiva consigliera, specie se unita alla libidine di cavalcare la tigre del consenso del popolo-bue e nel contempo voler furbescamente approfittare per dare una botta alle libertà sancite dalla Costituzione: il decreto d’urgenza contro i rave party si è rivelato un pessimo ingrediente, scritto male da qualcuno che ignorava che la sfilza di reati contemplata è già presente da decenni nel Codice Penale, basta volerli perseguire.
Goffo espediente che ha suscitato vivaci proteste financo nella maggioranza.
Fermo restando il fatto che del problema delle migrazioni deve farsene carico tutta l’Europa, soprattutto quei paesi che sono stati o sono tutt’ora responsabili della povertà, della corruzione e della perenne crisi economica che generano guerre fratricide in Africa, l’orribile definizione dei migranti costretti a non sbarcare a Catania come carico residuale corona un comportamento ondivago sul filo della violazione del Diritto Internazionale tenuto dal neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, divenuto l’alter ego ovvero il braccio secolare di Matteo Salvini che, incaricato delle Infrastrutture, usa il suo avatar per sfogare le sue rabbiose frustrazioni da sbirro.
L’ipocrisia che vela la crudeltà della sorte di esseri umani considerati carico residuale ricorda parecchio quella americana di definire fuoco amico la tragedia di aver ucciso per errore i propri soldati. Che tristezza.
Una curiosa coincidenza: il nome Matteo – Renzi, Salvini, Piantedosi e pure Messina Denaro – risulta fatale nelle vicissitudini del nostro povero Paese.
L’arte di gettare il sasso nascondendo la mano è ben conosciuta all’interno del nostro Parlamento: alla prima seduta del Senato la proposta di legge di Maurizio Gasparri sulla capacità giuridica del concepito è il piede di porco pronto a scardinare la 194. Cosa che renderebbe pazzo di gioia Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera omofobo, antiabortista, integralista cattolico in grado di dare filo da torcere a Torquemada.
Non possono certo fugare le perplessità sulla brigata di cucina i nomi di alcuni soggetti noti per aver agito in modo sconsiderato o per essere del tutto incompatibili con gli incarichi assegnati: preoccupa non poco la credulona -Ruby Mubarak!- Casellati, la Santanchè esperta di turismo in stile Billionaire, Crosetto, e i suoi interessi nel mercato delle armi, alla Difesa coadiuvato dalla Rauti – un nome, una garanzia -, e ancora Calderoli del “porcellum”, la Roccella, che multava chi faceva la carità e che cacciava con gli idranti i senzatetto che dormivano in strada, alla Famiglia e alle Pari Opportunità, praticamente un elefante in una cristalleria!
La Cultura a Sangiuliano, giornalista reazionario ex direttore del TG2, che si avvarrà della collaborazione di uno Sgarbi, un po’ bollito ma sempre urlante, coadiuvato da Morgan (!), e dalla Borgonzoni – rieccola! – pittrice leghista di oscura cultura.
Il più preoccupante di tutti è però Raffaele Fitto, che da pluri indagato per ogni sorta di reato economico presente nel Codice Penale, si occuperà del PNRR: una manna per i ladroni, la Banda Bassotti ringrazia!
Uno spiraglio di libertà privata lo chef se lo è comunque garantito: il fidato cognato Lollobrigida si occuperà di Agricoltura e Sovranità Alimentare: solo cibi made in Italy! Kebab addio e sushi solo di pesce italiano, che con Musumeci al Sud e Mare di certo non mancherà.
Sempre che sappia almeno pescare.
Kazzandra