E siamo arrivati alla Coppa del Mondo Fifa. Strani campionati mondiali di calcio, per la prima volta in inverno, senza l’Italia (i Mondiali senza l’Italia sono come Roma senza il Colosseo, dice Totti), senza una sincera partecipazione psicologica della gente, almeno da noi ma forse non solo da noi, forse pure da parte di quei tifosi le cui squadre vi partecipano.
Questo avviene forse in parte perché interrompono molti campionati, ma soprattutto perché stavolta proprio non riusciamo a vederli come una manifestazione sportiva quanto piuttosto come un’ostentazione di ricchezza in una terra in cui i lavoratori sono poco più che schiavi, mentre i ricchi scialano… sulla pelle della povera gente, con lo stadio riscaldato alla faccia di quanto le emissioni possano danneggiare il pianeta, insomma, tutto il contrario del concetto di sport.
C’era un tempo in cui durante le Olimpiadi si sospendevano persino le guerre! Certo, perché allora esisteva lo sport che oggi invece è diventato un business, niente di più.
Chi, avido comunque di calcio, seguirà le partite, lo farà come il tossico che prende il metadone al posto della droga dalla quale dipendeva. Che tristezza!
Ninì Giudici