A chi è di stomaco debole o ha problemi cardiaci, si consiglia caldamente di non leggere quanto segue. Potrebbero assalirlo incubi notturni in agguato, paure sepolte nell’immaginario infantile quando, nonostante i divieti delle madri, si ascoltavano racconti su i patruna oluocu, su case possedute e infestate, neonati inspiegabilmente trovati a terra con i capelli intrecciati che non si dovevano toccare perché opera di un fantasma che aveva adocchiato l’infante e lo considerava suo. E tanti spiriti burloni che spostavano oggetti, spegnevano le candele o le moltiplicavano a piacimento, accanto ad altri pericolosamente diabolici che, con uno sgambetto invisibile, facevano ruzzolare dalle scale tra sghignazzi e pernacchie.
Nella provincia iblea c’è una vera e propria saga di apparizioni, corpi diafani si materializzano in luoghi disabitati, case ricostruite dopo il sisma del 1693 sulle macerie della distruzione che ha inghiottito cadaveri senza la pace di un funerale; essi ritornano con rumore di catene e ululati da far rizzare i capelli. Fantasmi femminili come la Dama biancovestita (assassinata dal suo amante geloso nel XVIII sec.) che vaga per le stradine di Ibla piangendo; ma anche tante monache: a munachedda in fuga che salta i muri a secco a Scicli, in contrada Cuturi, quella che si affaccia da una finestra della chiesa abbandonata dello Spirito Santo quando passa la processione della Pietà di S. Maria la Nova il Venerdì Santo.
L’invenzione delle tradizioni orali su questo argomento è ricchissima, specie dove sono state trovate antiche monete d’oro, la cosiddetta truvatura; sono luoghi impervi, custoditi da fantasmi che richiedono prove mortali. A Munsuvili, pare si svolga un mercato notturno di fantasmi che vendono frutta: i fortunati acquirenti il giorno dopo scoprono che le arance sono d’oro, altri (gli sfigati) trovano chiocciole vuote al posto dei soldi ricevuti come resto.
È come se, sotto la realtà, ci fosse un mondo fluttuante di presenze occulte, spesso malvagie. Ma perché? Perché vederla come una realtà aliena quando la morte è pane quotidiano? Perché leggere il mondo dei morti solo in maniera negativa?
Spero che qualcuno di voi, lettori coraggiosi, abbia visto il bel film “The Others” con la grande interpretazione di Nicole Kidman, dove tutto è ribaltato perché il punto di vista è quello dei fantasmi mentre “gli altri” sono le persone reali che invadono ciò che appartiene a loro.
C’è un’antica giaculatoria siciliana da recitare quando si deve passare la notte in un letto e in una casa sconosciuta, “Diu è suli Diu è luna; sugnu figghiu ri Gghesu e ri Maria, nenti ci ha putiri supra ri mia” (Dio è sole Dio è luna; sono figlio di Gesù e di Maria, niente ha potere sopra di me).
Se dopo aver letto questo pezzo sentite puzza di zolfo e rumori sospetti, recitatela e buonanotte ai suonatori. Oppure ingaggiate i ghostbusters…
Marisa Scopello