martedì, 3 Ottobre 2023

SENZA VERGOGNA

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“Santo subito!” gridava il popolo davanti alla salma di Benedetto XVI, il Papa Emerito. Probabilmente erano le stesse persone che durante il suo pontificato rimpiangevano Giovanni Paolo II, le stesse che a Ratzinger imputavano il passato giovanile nella Luftwaffe, che lo accusavano di coprire i preti pedofili, che, in pratica, lo ritenevano capace delle peggiori nefandezze. Insomma, per essere amata una persona deve morire.

E’ al di là dell’ipocrisia, è qualcosa che sconfina nella crudeltà.

Nei confronti del Papa? No di certo, perché questa forma di beatificazione di colui che non c’è più avviene nei confronti di chiunque. Muore un uomo politico che in vita ne ha combinate di cotte e di crude? Che gran brava persona era stata! Quanto amore aveva avuto per il Paese! Come si era sempre curato del benessere del popolo! Tutte bugie. Perché? Parafrasando il titolo di un film, la morte ti fa bello? Non dovrebbe essere così, invece la gente finge che lo sia. Finzione. Sempre finzione.

Se questa reazione può apparire semplicemente ridicola, ci sono casi in cui avvertiamo la cattiveria in fondo all’ipocrisia.

Ne abbiamo un esempio recente ed eclatante a Modica, solo uno fra tanti (ma proprio tanti!): un imprenditore che molto aveva dato alla città, che si era assunto il carico della squadra locale quando questa era sull’orlo del tracollo (e l’aveva fatto sperando nell’appoggio della città, appoggio che non c’era mai stato), eppure l’aveva portata in alto. In parte per questo sforzo economico, in parte per qualche valutazione sbagliata nel momento in cui tutta l’Italia scivolava nella crisi, si era trovato a non poter far fronte a tutti gli impegni assunti. Tutti quei modicani che dicevano di amarlo tanto quando regalava loro l’orgoglio della vittoria nel calcio, quei modicani che si inchinavano davanti all’imprenditore di successo, quegli stessi modicani gli hanno voltato le spalle quando si è trovato in difficoltà per poi versare lacrime di coccodrillo quando si è sparsa la notizia che si era buttato dal ponte Guerrieri.

Crudeltà e vigliaccheria. Sì, perché nell’ipocrisia alberga una grandissima dose di viltà. La viltà che fa piegare la schiena davanti ai potenti e voltare le spalle di fronte a chi è caduto in disgrazia anche se, spesso, per eccessiva generosità.

Purtroppo è questa una caratteristica dell’essere umano, una delle tante, troppe, caratteristiche che non ne fanno certo un essere superiore fra le tante razze animali che popolano il nostro pianeta.

Di chi è morto puoi dire ciò che vuoi perché lui non ti può rispondere, quindi tanto vale far finta di rimpiangerlo perché non ti può rinfacciare la cattiveria con cui l’hai trattato in vita, se invece è vivo può chiederti di dimostrargli il grande amore per lui che vai cianciando e questo ti può richiedere fatica o, peggio ancora, di sacrificare un po’ del tuo denaro, quindi meglio non amare nessuno, invece quando muore… se po’ fa’!

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