mercoledì, 31 Maggio 2023

UN FILM CHE TRAFIGGE L’ANIMA

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Vulamu via, vulamu via

Luntanu, ccu l’occhi ro’ cori

Ca siemu, chiù supra ro’ mari

Il mare, il cuore, il vento di Luntanu, colonna sonora e tracklist del film esordio di Giuseppe Fiorello “Stranizza d’amuri”, è il brano interpretato dal nostro Giovanni Caccamo che con la sua voce ha veramente trafitto l’anima di chi ha visto l’opera. Il film sta riscuotendo un buon riscontro nelle sale, anche la critica ne apprezza il contenuto e lo stile asciutto e realistico con cui Fiorello ha descritto una storia molto forte, ispirata ad un fatto di cronaca nera avvenuto a Giarre nel 1980, delitto di cui lo stesso regista ammette di essere rimasto profondamente turbato. Giorgio e Antonio allora, i due giovani colpevoli di essersi amati, sono impersonati da Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro, Gianni e Nino nel film, due ragazzi semplici e molto sensibili, scomodi al branco e a quel contesto chiuso di un paese dove vige ancora un sistema serrato, dove tutto ruota al ruolo indiscusso della famiglia patriarcale e sessista, con il suo codice d’onore assoluto e privo di discussioni.  “Stranizza d’amuri” è la storia di un’amicizia e di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato, è anche una canzone di Franco Battiato a cui il regista ha volutamente reso omaggio raccontando un amore impossibile, una forza però capace di sopravvivere a qualsiasi contesto, anche il più negativo che riguarda da vicino la grettezza culturale della nostra terra. Storie di vite che s’intrecciano tra stereotipi culturali e omofobia, innescate perfettamente nelle location naturali di Marzamemi, Noto, Pachino, Buscemi, Priolo: luoghi senza tempo che parlano da sé.

A mio giudizio, la pellicola si sviluppa con un equilibrato binomio tra ambienti e temi, molte le scene all’aperto che rendono omaggio a questo tratto di terra così selvaggio e arido nello stesso tempo. Scene che lasciano senza fiato proprio per la tragicità dei luoghi; un dramma che il regista ha saputo rappresentare col cuore di un siciliano ferito, ma consapevole che nella sua terra questa omertà c’è sempre stata, poiché molte sono le voci soffocate dall’odio. Il film rievoca tutti gli innocenti che hanno pagato solo perché dichiarati diversi, in una terra dove dobbiamo ammettere che ancora oggi si fa fatica ad accettare certe stranizze d’amuri.

Graziana Iurato

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