mercoledì, 6 Dicembre 2023

PONTE SÌ O NO?

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Ponte sì, ponte no? Chissà se stavolta sia davvero la volta buona? Pare che qualcosa però si sia fatta: il 31 marzo 2023, infatti, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il disegno di legge intitolato “Conversione in legge del decreto-legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”. Il decreto-legge in questione era stato approvato in bozza dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2023. Adesso sarà presentato alle Camere e dovrà ottenere il via libera del Parlamento. Il costo stimato del Ponte è di circa 10 miliardi di euro e l’attuale cronoprogramma prevederebbe la stesura e l’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi l’inizio dei lavori. Per quanto riguarda il progetto, cambia poco rispetto al passato: si riprenderà in mano il progetto tecnico definitivo del 2011, adeguandolo però alle nuove norme ambientali, tecniche e di sicurezza approvate negli ultimi anni. Per dare qualche numero, l’infrastruttura dovrebbe essere un ponte sospeso con una campata centrale lunga 3200/3300 m, delle torri alte 399 m e un’altezza di 65 m nella parte centrale, per permettere il passaggio sottostante di grandi navi. Prevederà 6 corsie stradali (3 per senso di marcia, di cui una di emergenza) e 2 binari ferroviari e sarà realizzato per resistere a un sisma di magnitudo 7.1 della scala Richter e per rimanere stabile anche in presenza di venti pari a 270 km/h. Secondo il vice-presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il progetto presenterà numerosi vantaggi: permetterà di ridurre le emissioni di anidride carbonica rispetto all’attuale traffico navale, di accorciare i tempi di percorrenza e le spese per passare da una regione all’altra, di far aumentare i flussi turistici in Calabria e Sicilia che daranno ossigeno ad un’economia che stenta a decollare nel Sud Italia. L’ennesima beffa o stavolta partiranno davvero i lavori? Le aspettative sono tante, ma sappiamo benissimo che tra le parole e i fatti c’è un abisso immenso da sormontare, e noi siciliani di questi lavori pubblici finiti male ne conosciamo tanti, in ogni angolo della nostra isola, infatti, si possono ammirare mostri di cemento rimasti incompiuti che deturpano il territorio, edifici fatiscenti divenuti dimora di fortuna di immigrati e spacciatori. Queste opere narrano tanto del sistema corrotto e malato che opera nella nostra terra, spesso gli appalti sono pilotati da società che operano in diretto contatto con criminalità e mafia. Ma col ponte non si gioca! Il ponte sarebbe un’opera da completare necessariamente, anche per i rischi ambientali che ne potrebbero derivare, per non parlare poi delle migliaia di lavoratori che rimarrebbero con un pugno di polvere in mano. Comunque staremo a vedere, aspetteremo ancora una volta che si muova questa grande macchina progettuale e operativa; direi che possiamo davvero affermare che: chi vivrà, vedrà il famoso ponte sullo Stretto, oggetto di tante discussioni da decenni!

Graziana Iurato

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